Il freekeh è un tipo particolare di grano verde raccolto quando ancora il processo di maturazione non è giunto a termine e immediatamente sottoposto a tostatura.

In Libano, dove il freekeh è particolarmente diffuso, il grano è lasciato al sole per 24 ore, prima di essere bruciato col legno di arbusti locali.

L’ulteriore processo di essiccamento a tostatura avvenuta si chiama farik, termine con cui il cereale è conosciuto in arabo.

 

 

Le calorie del freekeh sono circa 350 ogni 100 grammi; rispetto al grano, possiede un valore più alto di proteine, a cui si aggiungono notevoli contenuti di potassio, calcio e ferro.

 

Con il freekeh fai incetta di fibre

Il freekeh ha un indice glicemico basso ed è ricco di fibre insolubili. Le fibre insolubili hanno la capacità di assorbire poca acqua e sono utilizzate solo in piccolissima parte dalla microflora intestinale.

Provocano poco gonfiore e favoriscono l’aumento del volume delle feci con il conseguente aumento della velocità del transito intestinale.

Attenzione però a chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile o ha problemi di diarrea, meglio evitare porzioni eccessive!

 

Il numero 1 contro la stitichezza

Il freekeh si dimostra amico dell’intestino. Per questo, lo consiglio nelle mie diete a chi soffre di stitichezza.

Inoltre, si dimostra un cereale alternativo alla pasta e al pane con un indice glicemico basso, ideale anche per chi soffre di diabete.

In generale, gli studi dimostrano che il freekeh può essere considerato un ingrediente di rinforzo nei pasti quotidiani, poiché ha proprietà nutritive migliori rispetto agli altri alimenti a base di carboidrati, come pasta e riso. Quindi, si dimostra un ingrediente ideale per sportivi, bambini e anziani che hanno bisogno di proteine.

 

Il freekeh alleato del cuore con l’acido linoleico

Fra le incredibili proprietà nutritive del freekeh c’è l’acido linoleico, lo stesso dell’olio extravergine d’oliva e dei semi di girasole. L’acido linoleico contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue dimostrandosi così un prezioso alleato del cuore.

 

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Combinazioni

Diffuso nella cucina araba e nordafricana, il freekeh ha dato vita a molti piatti tradizionali, in particolare come accompagnamento di carni stufate e verdure grigliate o in generale come sostituto della pasta, del cous cous e del riso. In Siria è servito con l’agnello, come anche in Giordania, dove si aggiungono piselli e pinoli.

Un piatto molto popolare in Egitto è il piccione ripieno, la cui farcitura è costituita proprio dal grano verde bollito e speziato.

Anche in Tunisia il freekeh ha originato una pietanza tradizionale, il Shurbat Farik bi’lmukh, in cui il grano è unito a una densa zuppa di midollo.

Si tratta di abbinamenti ottimi dai quali potremmo prendere spunto per pietanze sfiziose.

Ad esempio, può essere guarnito con verdure lesse o grigliate, unito ai porri, alla carne di manzo e speziato, ma può anche costituire la base per insalate nutrienti e gustose magari con l’aggiunta di tonno o sgombro per creare così un piatto unico.

Sulla presenza di acido linoleico nel freekeh consiglio la lettura di questo articolo scientifico.