Delle “mode” legate all’alimentazione si fa sempre un gran parlare. Alle soglie del 2019, il cibo è diventato ormai un fatto d’identità sociale, ognuno pensa di seguire la filosofia migliore, l’unica in grado di salvare il mondo e mantenere in salute l’uomo (almeno quello occidentale). Su questo tema si crea spesso una gran confusione, per strada si dice una cosa, su facebook un’altra ed in televisione un’altra ancora. Il bandolo della matassa è talmente ingarbugliato che qualche settimana fa su laRepubblica l’antropologo Marino Niola ha parlato di un vero e proprio “pranzo di Babele.”

La cosa mi ha divertito e incuriosito e per questo motivo ho deciso di parlarne anche sul mio blog, partendo dai 10 modi di nutrirsi più in voga nel mondo.

ONNIVORI

Il classico modo di mangiare di tutto un po’. Il più diffuso e il più tradizionale senza alcuna ombra di dubbio.

VEGANI

Sono l’ala più intransigente della GREEN DIET. Non mangiano carne e tutti i prodotti di origine animale, come latte, uova e perfino miele.

VEGETARIANI

Sono i più “antichi” obiettori di coscienza alimentare. Sin da Pitagora, passando per Leonardo da Vinci, Tolstoj, Gandhi fino ad arrivare a Sting, per i vegetariani gli animali sono sempre stati concepiti unicamente come esseri viventi, e basta. Nella dieta latto-ovo-vegetariana (quella più diffusa nel mondo occidentale) è consentito l’uso delle uova, del latte, dei prodotti lattieri (yogurt, panna, ricotta, burro), dei prodotti caseari (formaggi freschi e stagionati), del miele e di tutti gli altri prodotti di alveare (pappa reale, propoli, polline). Oggi i vegetariani sono in crescita esponenziale, rappresentando l’ala di punta del movimento ambientalista.

CARNIVORI

Si tratta di una comunità generica che tiene poco alla sua identità e tanto al suo appetito. Si alimenta di carne grigliata e asado senza pensare alla provenienza di ciò che mangia.

CRUDISTI

Il mangiare secondo natura li contraddistingue. Ai forni e ai fornelli loro sostituiscono salse, marinature, macerazione e tagli particolari di tutti quei cibi che normalmente andrebbero cotti. Prediligono soprattutto le verdure crude e non scaldano gli alimenti mai oltre i 38°.

FRUTTARIANI

Il loro motto è “DI STAGIONE” e la loro tavola è sempre colorata con frutta 100% BIO.

FLEXITARIANI

Un gruppo flessibile di persone che mangiano un po’ di tutto ma in tempi ridotti. La carne, ad esempio, non è del tutto eliminata. Alcuni di loro si fanno chiamare VB6, ossia vegani fino alle 6 di pomeriggio. Prima delle 18 sono vegani, ma scoccata l’ora x possono mangiare ciò che vogliono.

MACROBIOTICI

Ispirata alla filosofia dei monaci buddisti, la macrobiotica è una pratica alimentare basata sull’equilibrio fra spirito e corpo, fra yin e yang, alla continua ricerca della “lunga vita.”

Leggi anche: Etichette alimentari, piccola guida per il consumatore consapevole

DUKANIANI

La dieta Dukan ha avuto un grande successo qualche anno fa fra le star di Hollywood. Nata dall’idea dell’ex-nutrizionista Pierre Dukan, la dieta Dukan si basa su un’alimentazione completamente sbilanciata perché basata unicamente sulle proteine derivanti da uova, carne e pesce. Sebbene si verifichi una veloce perdita di peso, questa dieta causa effetti devastanti sulla salute umana e per questo motivo Dukan è stato radiato dall’ordine dei medici.

PALEOISTI

Ripropongono l’ipotetica dieta degli uomini vissuti nel paleolitico. Una dieta primitiva (conosciuta come Paleo Dieta) risalente a circa 10 mila anni fa, prima dell’introduzione dell’agricoltura. Da qui, il divieto di usare farina, latte e uova in memoria degli uomini delle caverne.

Al di là di questa babele di credenze, mode e filosofie alimentari, si aggirano quelli come me.

Io, ad esempio, sono vegetariano, ma sono anche vegano e fruttariano. Inoltre, mi definisco crudista e onnivoro.

Sì, è proprio così!

Sono vegetariano perché sono convinto che gli animali devono essere rispettati come esseri viventi e per questo scelgo sempre carne di qualità, proveniente da allevamento sostenibile e non intensivo.

Sono vegano perché sono convinto dell’importanza dell’alimentazione vegetale e dei suoi macronutrienti.

Sono fruttariano perché conosco il beneficio che la frutta apporta al nostro corpo.

Sono crudista perché penso sia importante mangiare crudo il più possibile, mantenendo integri i micro e macronutrienti che altrimenti andrebbero persi con la cottura, soprattutto gli enzimi, le vitamine e gli antiossidanti.

Sono onnivoro perché mangio un po’ e di tutto, alternando gli alimenti per dare il giusto apporto di enzimi, vitamine e sali minerali al mio corpo.

La mia dieta non ha un’etichetta e non seguo un’unica filosofia alimentare.

Cerco di essere sempre aggiornato sui nuovi stili sia per il mio lavoro di nutrizionista che per la mia salute. Ogni volta che faccio la spesa la faccio con la consapevolezza delle mie scelte.

So che nel mondo il consumo di carne è aumentato in maniera esponenziale: da 45 milioni di tonnellate di carne consumate nel 1950 siamo passati a 300 milioni nel 2018. Queste cifre spaventose incidono fortemente anche sul cambiamento climatico e sull’uso del suolo. Gli allevamenti intensivi di bestiame, infatti, falciano migliaia di ettari di terreno ogni anno.

Il consumo alimentare mondiale sta diventando sempre più insostenibile.

Per questo motivo, bisogna ridare valore al cibo, per evitare di considerarlo unicamente come una merce. La riduzione degli sprechi diventa quindi di fondamentale importanza.

Fare una spesa consapevole, scegliendo alimenti prodotti da allevamento e agricoltura biologica e a chilometro zero vuol dire mangiare sano, pensando alla propria salute e a quella dell’intero pianeta.

Ecco perché #mangiasano è il mio hashtag preferito e l’unica credenza che seguo in questo campo è il pieno rispetto dei terreni e del lavoro dei contadini.