Il tartufo è un cibo molto pregiato, un vero tesoro della terra da assaporare lentamente su una bruschetta di pane casereccio o come condimento su un buon piatto di fettuccine homemade.

Il tartufo è uno strappo alla regola al quale non si può proprio rinunciare.

Il tartufo è davvero un fungo?

Sì, lo è! Si tratta di un corpo fruttifero di funghi appartenenti al genere Tuber che compie il proprio ciclo vitale sottoterra.

Dove si trova di solito?

In Italia, le zone più prolifiche di tartufi sono in Piemonte, ma anche nel Lazio dove si trovano boschi eccezionali in paesini a ridosso dell’Abruzzo, come Campoli Appennino che organizza a novembre una fiera annuale dedicata interamente all’oro nero della tavola.

Periodo della raccolta?

La stagione di raccolta del tartufo è già cominciata il 21 settembre e terminerà il 31 gennaio.

Il prezzo

L’anno scorso il prezzo medio del tartufo si aggirava attorno ai 250-350 €/hg.

In natura esistono tante varietà di tartufi e in Italia ne conosciamo principalmente sei (li trovi anche in foto):

  • BIANCO PREGIATO
  • NERO PREGIATO
  • SCORZONE
  • MARZUOLO
  • INVERNALE
  • NERO LISCIO

Il più diffuso (ed anche il più economico) nelle nostre terre è lo scorzone.

Le proprietà nutrizionali?

Il tartufo è formato prevalentemente d’acqua (76 %).

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È ricco di proteine (6 g ogni 100 g), sali minerali (soprattutto potassio e magnesio) e fibre (8,5 g) povero di grassi (0,5 g) e privo di colesterolo. Il tartufo è un vero e proprio scrigno di antiossidanti. Secondo alcuni studi, l’oro nero della tavola ha anche proprietà afrodisiache.

Sebbene i valori nutritivi siano confortanti, quando si parla di tartufo ciò che conta davvero è l’aroma viste le piccole quantità con le quali si è soliti utilizzarlo.

Può mangiarlo anche chi è diabetico?

Certo che sì! Il tartufo ha un limitato apporto di carboidrati (0,7 g) e di zuccheri. Per questo motivo, può essere consumato anche da chi soffre di diabete.

Il tartufo è sconsigliato a chi soffre di renella e/o ha problemi al fegato.

Il mio consiglio è di concedersi liberamente questo piccolo momento di piacere ogni volta che il portafoglio lo permette, stando attenti alla qualità del prodotto.

Infatti, se devi sgarrare, scegli sempre il top.

È meglio pochissimo tartufo di ottima qualità piuttosto che un chilo di qualità pessima.

Controlla sempre la provenienza del tuo acquisto, assicurandoti che si tratti di un prodotto italiano.

Se poi scegli un vasetto più economico a base di funghi e tartufo da spalmare sul pane, leggi sempre per bene l’etichetta: meno ingredienti ci sono e meglio è per la tua salute.