Scopri i piatti della tradizione italiana durante le Feste e leggi i miei consigli da seguire in qualità di dietista

di Loreto Nemi, dietista e nutrizionista, docente universitario

 

L’Italia ha un incredibile patrimonio di pietanze preparate in occasione delle feste di Natale.

Ogni regione e provincia, ma anche ogni città e paese vanta una o più ricette tipiche del periodo natalizio.

Ogni piatto è espressione della storia eterogenea e della ricca cultura culinaria del Bel Paese.

 

Nonostante le differenze, molti sono gli elementi comuni.

In tutta Italia, ad esempio, si festeggia la Vigilia di Natale con una cena a base di pesce.

Allo stesso modo, il pranzo di Natale prevede il brodo di gallina.

Quasi ovunque si chiude con la frutta secca (noci, nocciole, mandorle ecc.) e i tipici dolci natalizi.

La notte di San Silvestro cotechino, zampone e lenticchie non possono mancare.

Molti piatti del Natale riflettono la cucina “povera” dei secoli passati con le verdure di stagione (broccoli, cavolfiori, verza ecc.) e i pesci poveri, come le alici ed il baccalà, come vedremo anche in seguito. 

 

Se sono a dieta cosa devo mangiare durante le Feste?

I miei pazienti me lo chiedono spesso durante le visite di controllo.

Il mio consiglio è sempre lo stesso!

Vivi in maniera serena i giorni di festa, cercando di controllare le porzioni, senza esagerare, assaggiando un po’ di tutto.

Evita il pane, limita il consumo di frutta e dolciumi così da non eccedere con le calorie e gli zuccheri.

Cerca di muoverti di più e prediligi le verdure durante i giorni che intercorrono fra una festa e l’altra.

Un’ultima raccomandazione: non pesarti subito dopo le feste.

E ricorda:

Non si ingrassa fra Natale e Capodanno, ma si ingrassa tutto l’anno!

 

I piatti tipici del Natale

Ecco un elenco piatti tipici tradizionali divisi del Nord, del Centro e del Sud dell’Italia.

Buona lettura!

Cosa si mangia a Natale in Nord Italia

In VAL D’AOSTA trovi la carbonade valdostana (carne di manzo macerata nel vino e accompagnata dalla tradizionale polenta), la zuppa valpellinentze a base di cavolo verza, fontina, burro, brodo di carne, pane raffermo, noce moscata, cannella, sale e pepe ed anche la mocetta (un tipico salume valdostano).

In LIGURIA fra gli antipasti c’è la farinata di ceci, una torta salata a base di farina di ceci e acqua e fra i primi ci sono i natalini, o maccheroni di Natale, serviti in brodo di cappone, residuo del cappone lesso che verrà servito come secondo piatto.

In PIEMONTE le tavole presentano gli agnolotti e il gran bollito misto, così come in VALTELLINA non può mancare il cappone in brodo ed il panettone valtellinese (con poca pasta e molta uvetta, fichi e noci).

Nel resto della LOMBARDIA la tradizione presenta i tortelli alla zucca e l’anguilla al cartoccio.

In VENETO si cucina il risotto al radicchio rosso, la polenta con il baccalà e gli gnocchi al sugo d’anatra.

In TRENTINO ALTO ADIGE si preparano i canederli, polpette insaporite con speck, pancetta e salame.

In FRIULI si portano a tavola la trippa con formaggio e sugo e la brovada e muset, una zuppa di rape e cotechino con polenta.

In EMILIA ROMAGNA non possono mancare tortellini in brodo e le lasagne, fatta eccezione per Modena dove a Natale di preferisce il pesce (tonno, sgombro e acciughe).

 

Cosa si mangia a Natale in Centro Italia

In TOSCANA trovi i crostini di fegatini, l’arrosto di faraona e il cappone ripieno.

Nelle MARCHE prediligono i tradizionali maccheroncini di Campofilone conditi con ragù di carne macinata di vitello e frattaglie di pollo.

In ABRUZZO si mangia agnello arrosto e bollito di manzo, mentre a Teramo si cucinano i caggionetti, ravioli dolci fritti.

In UMBRIA si preparano il cappone e il piccione ripieno.

 

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Le province del LAZIO offrono un’ampia varietà di piatti, pur avendo dei protagonisti in comune: il baccalà bollito o fritto in pastella, il capitone e il fritto misto di verdure.

In CIOCIARIA, la mia terra d’origine, i piatti sono “poveri” poiché ereditati dalla tradizione contadina come la stracciatella (minestra a base di uova sbattute, parmigiano e brodo di pollo, presente anche nella cucina romana), le crespelle (frittelle a base di farina, acqua e lievito, semplici oppure ripiene di baccalà, alici, broccoli o altre verdure di stagione). Fra i dolci ciociari del periodo natalizio ci sono i susamelli (da non confondere con i susamielli napoletani), molto simili ai cantucci per forma e sapore, e i mustaccioli a base di cioccolata fondente.

 

Cosa si mangia a Natale in Sud Italia e nelle isole

In CAMPANIA vige la tradizione napoletana a base di frittelle di baccalà, spaghetti “a vongole”, frittura mista e capitone per la Vigilia. A Natale si prepara la celebre “insalata di rinforzo” a base di cavolfiore, alici, olive e peperoni.

In BASILICATA si va dalla minestra di scarola agli strascinari conditi con ragù di carne mista fino ad arrivare alle pettole (frittelle di pasta lievitata) presenti anche nella tradizione PUGLIESE assieme all’anguilla arrostita con alloro e alle cime di rapa stufate.

In CALABRIA si cucina la pasta china (pasta ripiena al forno) e il capretto al forno alle erbette e patate.

Fra le specialità della SICILIA non possono mancare le scacce ragusane al pomodoro, la pasta con le sarde, i cardi in pastella in brodo di gallina e gli anellini al forno con ricotta.

Infine, la SARDEGNA porta in tavola i culurgiones de casu (ravioli ripieni con sugo) e i malloreddus (gnocchetti di semola al sugo di salsiccia).

 

Conclusione

Questi sono alcuni dei piatti della vasta e variegata tradizione italiana durante il periodo natalizio.

Alcuni sono ormai entrati nella tradizione di tutta l’Italia come il panettone di origine milanese o il panforte di Siena, altri rimangono un unicum da mangiare ed apprezzare soltanto in determinate località d’Italia.

Molti di questi piatti sono nati dalla fantasia delle cucine dei poveri che potevano mangiare il pesce e la carne rare volte, spesso accontentandosi delle frattaglie o dei tagli meno pregiati (come nella stracciatella ciociara).

Con la speranza di aver soddisfatto in voi più di qualche curiosità nel campo della cucina italiana vi auguro uno SPLENDIDO NATALE!