Il fegato grasso è conosciuto anche come steatosi epatica non alcolica (NAFLD – Non Alcoholic Fatty Liver Disease) e si verifica in caso di accumulo eccessivo di grasso (trigliceridi) nel fegato.
Il problema è di massima serietà e continuare a seguire uno stile di vita sbagliato può portare a conseguenze irrevocabili e addirittura mortali, come ho già scritto qui.
Questa malattia colpisce anche bambini e adolescenti, soprattutto in sovrappeso. Infatti, si stima che il 9% dei ragazzi obesi sotto i 18 anni abbia il fegato grasso. I campanelli d’allarme sono gli elevati valori delle transaminasi e gli alti livelli di glucosio nel sangue. Per saperne di più, leggi qui.
Studi scientifici hanno dimostrato che in pazienti affetti da NAFLD l’introduzione di abitudini alimentari sane e una maggiore attività fisica sono in grado di migliorare considerevolmente il quadro infiammatorio.
Dunque, il primo passo per combattere la steatosi è impegnarsi in un percorso di regime alimentare controllato e bilanciato che possa mantenersi nel tempo.
Vediamo ora quali sono i 6 preziosi consigli per chi soffre di fegato grasso:
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seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati favorendo i cibi a basso indice glicemico;
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mangiare poca frutta, escludendo i dolci ed il fruttosio come dolcificante;
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preferire i grassi buoni contenuti nell’olio extravergine d’oliva, nell’avocado, nei semi oleosi e nei pesci azzurri. Eliminare, invece, i grassi trans (come la margarina) e i fritti;
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assicurare il giusto fabbisogno giornaliero di fibre provenienti soprattutto da verdure e cereali integrali;
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favorire il consumo di proteine nobili, come carne bianca, pesce e legumi (almeno 4 volte a settimana);
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evitare assolutamente qualsiasi bevanda alcolica.
Torniamo ora su alcuni punti…
Carboidrati
Oltre alla scelta qualitativa, la dieta contro la steatosi prevede anche una riduzione quantitativa degli alimenti. Ci basti pensare che il consumo eccessivo e smodato dei carboidrati, soprattutto se raffinati o provenienti dai dolci, è tra le cause principali della steatosi non alcolica. Ed una dieta a basso consumo di carboidrati si dimostra spesso molto efficace nella riduzione dei livelli di trigliceridi e di glucosio collegati alla malattia. Il primo consiglio è quindi quello di sostituire i prodotti raffinati con quelli integrali. Da evitare anche le gallette di riso, il pane confezionato, i grissini, i cracker e la pizza.
Proteine
Si consiglia di non consumare affettati e insaccati, e di limitare la carne rossa a due piccole porzioni a settimana, preferendo soprattutto quella magra.
Leggi anche: Sindrome metabolica, i sintomi e la cura
Alcol e bevande zuccherate
Oltre all’alcol, sono da evitare le bevande zuccherate e anche le “sugar-free” in cui sono spesso presenti dolcificanti chimici.
Vista così, questo tipo di alimentazione può sembrare ridotta a poche e insapori scelte. Come nutrizionista vi posso assicurare che la realtà è ben altra!
Una dieta bilanciata e variegata assicura energia e gusto al paziente.
Ad esempio, con l’introduzione di snack a base di frutta secca come anacardi, mandorle e pistacchi si riesce a mantenere il gusto abbassando i fattori di rischio cardiovascolare.
Integrazione
Grazie ad alte evidenze scientifiche, si è visto che di grande aiuto contro la steatosi epatica è l’integrazione di:
- CARDO MARIANO
- ZINCO
- VITAMINA E
- OMEGA 3
In ogni caso, la dieta deve essere concordata con un nutrizionista e vanno assolutamente evitate le diete “fai-da-te” che causano un pericoloso effetto “yo-yo” con dimagrimento veloce e successivo recupero di tutti i chili persi.
Durante il mio lavoro di dietista e nutrizionista, seguo spesso pazienti con il fegato grasso in sovrappeso o con abitudini alimentari sbagliate. Grazie ad una terapia individuale decisa assieme allo specialista epatologo, è possibile diminuire il numero di trigliceridi nel sangue prima che questi si depositino nel fegato migliorando significativamente lo stato di salute del paziente.
Bibliografia
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