Scopri come il cibo ricco di conservanti, zuccheri e acidi grassi saturi danneggia intestino, cuore e mente
di Loreto Nemi, dietista e nutrizionista, docente universitario
Spesso mi è capitato di scrivere sul mio blog e sui miei profili social di Instagram e Facebook in riguardo ai danni causati dal “cibo spazzatura” (patatine, merendine e snack di vario tipo).
Qui vi ho dato consigli pratici su come evitare le tentazioni, soprattutto quando siamo sotto stress, e qui vi ho descritto come le nostre scelte alimentari siano (purtroppo) influenzate dalle tendenze, dalle pubblicità, dai colori e dalla presenza o meno di sale e zucchero negli alimenti che portiamo sulle nostre tavole.
Mangiare i cibi ultraprocessati (UPF) tutti i giorni ed in gran quantità porta ad una sorta di malnutrizione, perché il corpo non assimila vitamine e sali minerali di cui ha bisogno, causando così importanti problemi intestinali.
A conferma di ciò anche gli ultimi studi sul junk food: il consumo abitudinario di caramelle, snack salati e dolciumi confezionati e ultraprocessati causa l’insorgenza di un’infiammazione cronica a livello intestinale.
Il cibo ultraprocessato fa male all’intestino e al cuore
Negli ultimi anni c’è stata una crescente preoccupazione in riguardo ai cibi ultra-processati e agli additivi alimentari.
Gli emulsionanti sono tra gli additivi più comunemente utilizzati negli alimenti industriali per “migliorare” il sapore del cibo e prolungare la durata di conservazione.
Basta osservare come un ciambellone fatto in casa deperisca molto più velocemente rispetto ad una merendina confezionata e imbustata.
Un recente studio sul legame tra emulsionanti alimentari e malattie cardiovascolari (CVD) ha evidenziato come assunzioni elevate di emulsionanti come E460, E466, E472b, E472c determini un aumento considerevole del rischio di malattie cardiovascolari.
Hai mai fatto caso che questi additivi sono presenti in molti dei prodotti alimentari che acquisti? Se vuoi saperne di più su come si leggono le etichette alimentari clicca qui.
Alla base di questa correlazione, si ipotizza che gli emulsionanti degli additivi alimentari possano avere un effetto negativo sul microbiota intestinale e sul metabolismo.
Tali effetti possono portare ad un’infiammazione intestinale cronica, ad una maggiore suscettibilità alla carcinogenesi e potenzialmente alle malattie cardiovascolari.
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Dato che questi additivi alimentari sono utilizzati in migliaia di prodotti UPF e ampiamente consumati, questi risultati possono avere importanti implicazioni sulla salute pubblica.
Al momento, le conclusioni dello studio non sono certo definitive dato che si evidenziano piccole associazioni non necessariamente causali.
Tuttavia lo studio sembra confermare la fondamentale importanza del benessere del microbiota intestinale per una migliore salute di tutto l’organismo.
Cibi ultraprocessati e depressione: qual è la relazione?
Numerose evidenze scientifiche hanno mostrato come la dieta mediterranea possa ridurre fino al 30% il rischio di depressione grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti derivanti dal consumo di frutta e verdura, pesce, frutta secca e olio extravergine d’oliva. Al contrario, la dieta occidentale, caratterizzata da un elevato consumo di alimenti ultraprocessati ricchi di zuccheri e acidi grassi saturi, ha un effetto negativo sulle vie fisiopatologiche correlate alla depressione.
A dirlo è un recente studio della durata di 13 anni che ha valutato la correlazione tra il consumo di cibi ultraprocessati ed il rischio di depressione.
Il 13% del campione studiato ha riportato casi di depressione ricorrente. In particolare, le persone che consumavano più alimenti UPF fino ad assumere il 33% delle calorie giornaliere dal consumo di questi cibi avevano una probabilità superiore del 31% di depressione rispetto alle persone che mangiavano meno cibi ultraprocessati.
Conclusioni
Il cibo che mangiamo ogni giorno è importante: ce lo confermano anche i due studi sopracitati.
Il primo studio ci dice quanto mangiare male possa influire sul benessere intestinale e di conseguenza anche sull’apparato cardiocircolatorio.
Il secondo studio sottolinea come il consumo eccessivo di snack confezionati, dolciumi ecc. causi più favorevolmente l’insorgenza di stati di depressione.
Quindi, seguire una dieta sana e bilanciata garantisce un’ottima salute non solo fisica, ma anche mentale.
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