Oggi scopriamo come accompagnare gli adolescenti nella loro emancipazione alimentare.

L’adolescente si trova in una fase notoriamente delicata. Una fase di passaggio in cui vuole affermare le proprie scelte indipendenti da quelle dei genitori e dalle regole che gli sono state imposte. L’alimentazione non sfugge a questa riconsiderazione dei modelli proposti, sia che provengano dalla famiglia che dalla scuola.

Esiste, ad esempio, una cultura adolescenziale associata a un’alimentazione che rompe con gli schemi e che privilegia patatine fritte, pizza, fast food, bevande gasate, con l’aumento di casi di obesità e diabete di tipo 2.

Inoltre, i comportamenti alimentari adottati nell’adolescenza sono abitualmente mantenuti anche da adulti e quindi possono avere ricadute sulla prevenzione di malattie sia a medio che a lungo termine.

Come cambiano i gusti degli adolescenti

Per quel che riguarda le abitudini alimentari, l’adolescenza è un periodo molto complesso, sia a causa dell’aumento dei fabbisogni legati alla crescita, sia a causa dei numerosi fattori che influiscono sulla scelta dei cibi.

In questa fase, i ragazzi sono particolarmente esposti al rischio di carenze e deficit nutrizionali. Ad esempio, ho molti pazienti giovanissimi con deficit di ferro.

La pubertà è segnata da un profondo cambiamento fisico. Si cresce in media 7-9 cm l’anno contro i 4-6 cm nel periodo prepuberale. In particolare, si verifica un aumento della massa grassa nelle ragazze. Questo può determinare un’alterata percezione della propria immagine corporea.

Lo stato emotivo e l’immagine di se stessi svolgono un compito fondamentale anche nel campo della corretta emancipazione alimentare. Alcuni studi affermano che rinforzando l’autostima si possono correggere molti comportamenti compulsivi o di dipendenza non solo dal cibo ma anche da droghe e alcol. La percezione della propria fisicità è importante soprattutto per le ragazze.

A livello nazionale, la percentuale di adolescenti maschi che si ritiene grassa diminuisce al crescere dell’età, mentre per la popolazione femminile si osserva una tendenza inversa. Infatti, crescono notevolmente le percentuali di ragazze che si ritengono “grasse” (dal 22% a 11 anni al 32% a 15 anni).

L’idea del “corpo in mutamento” si ripercuote anche sulle rappresentazioni dell’adolescente in fatto di qualità sensoriali e nutrizionali degli alimenti.

Ecco quindi che gli adolescenti sviluppano un forte rapporto estetico con gli alimenti. Preferiscono quindi alimenti belli da guardare che non hanno un odore troppo marcato e che non devono sembrare troppo grassi.

Guai a proporre un piatto di acciughe ad un tredicenne!

Inoltre, l’adolescenza segna l’inizio di una sessualizzazione dell’alimento che accompagna quella del corpo: le ragazze sono più attirate dalla frutta e dai legumi cotti mentre i ragazzi preferiscono i formaggi, i legumi secchi e i succhi di frutta.

Su larga scala, il consumo alimentare delle ragazze risulta essere più sano rispetto a quello dei ragazzi della stessa età.

Leggi anche: Asparagi, gli amici dei reni e del cuore 

L’importanza del gruppo anche in fatto di cibo

Il gruppo dei coetanei è fondamentale per un ragazzo/a adolescente, non solo per le relazioni sociali ma anche per il cibo.

A dirlo è uno studio promosso dall’INRA che evidenzia come i discorsi degli adolescenti tendano ad uniformarsi intorno alle loro preferenze alimentari. I ragazzi dicono di preferire alimenti più “trendy” come hamburger, kebab, merendine etc. E sempre insieme dicono di odiare gli alimenti “fuorimoda” come le alici e i fegatelli.

Il gruppo è importante anche in fatto di sovrappeso con conseguenze psicosociali drammatiche in una società in cui, generalmente, la magrezza rappresenta la norma. L’adolescente in sovrappeso, giudicato “diverso”, viene quindi rapidamente escluso dal gruppo mentre altri (in particolare le ragazze) vivono con l’ansia che il loro peso aumenti in modo incontrollato.

I miei progetti di educazione alimentare nelle scuole

La riduzione del rischio dell’incidenza e della prevalenza di sovrappeso e obesità è uno degli obiettivi primari che seguo quando realizzo in una scuola un progetto di educazione alimentare.

La promozione di sani stili di vita, tramite sane abitudini alimentari, il controllo del peso e la promozione di una regolare attività fisica sono i punti chiave di ogni mio intervento fra i giovani.

Del resto, secondo le ultime statistiche, in Italia un bambino su tre è in sovrappeso, quindi è importante agire fin dall’infanzia per arginare questa terribile epidemia, ne ho parlato anche qui. 

Quest’anno terrò un corso di educazione alimentare presso l’Istituto Comprensivo di Ripi e di Torrice nella Scuola Primaria proprio per parlare ai bambini di queste tematiche fondamentali per la salute di tutti.

Nello specifico, il progetto di quest’anno si chiama EDUCAZIONE ALIMENTARE: MANGIA PIÙ FRUTTA E VERDURA UTILIZZANDO I 5 COLORI DELLA SALUTE! 

Esistono 5 semplici domande che puoi utilizzare con tuo figlio per aumentare la sua CONSAPEVOLEZZA ALIMENTARE, scoprile qui.

Riferimenti bibliografici: