La vitamina D è liposolubile, cioè viene accumulata nel fegato e non è necessario assumerla con regolarità attraverso i cibi, poiché il corpo la rilascia a piccole dosi nel momento in cui il suo utilizzo diventa necessario.

In natura, la vitamina D si trova sotto due forme: colecalciferolo ed ergocalciferolo. Ogni giorno mangiamo dei cibi che contengono questa vitamina e l’apporto massimo giornaliero è di 25 mcg.

Le fonti naturali di vitamina D sono:

  • LATTE
  • FORMAGGIO
  • FUNGHI (chiodini, gallinacci e porcini)
  • UOVA

La vitamina D è presente in gran quantità in vari tipi di pesce:

  • TROTA
  • LUCCIO
  • SARDA (anche sott’olio)
  • ALICI
  • ACCIUGHE (anche sotto sale)
  • SALMONE
  • ARINGA (anche affumicata)
  • BOTTARGA
  • CERNIA
  • PESCE SPADA
  • SPIGOLA
  • SGOMBRO
  • PALOMBO
  • TONNO (anche in scatola)
  • VONGOLA

L’assorbimento della vitamina D è favorito dagli oli e dai grassi e risulta, invece, fortemente ridotto se assunta assieme a: alcolici, antiacidi con alluminio, anticonvulsivanti, barbiturici, colestipolo, colestiramina, idantoina, primidone. La vitamina D è importantissima per la nostra salute e svolge le seguenti 5 azioni benefiche:

  1. Previene il rachitismo infantile e la riduzione della massa ossea;
  2. Allevia gli effetti della psoriasi;
  3. Aiuta l’assorbimento del calcio dagli alimenti;
  4. Attenua le contrazioni muscolari post-operatorie;
  5. Agisce con il calcio nel controllo della formazione ossea.

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Negli ultimi anni la comunità scientifica ha fatto delle scoperte sensazionali sulla vitamina D, attribuendole un ruolo centrale nei seguenti meccanismi:

  • fertilità;
  • insulino resistenza (diabete di tipo 1 e 2, obesità e sindrome metabolica);
  • prevenzione tumorale;
  • prevenzione delle malattie cardiovascolari;
  • funzionalità della tiroide;
  • rinforzo e supporto del sistema immunitario e autoimmunità.

Fino a pochi anni fa, si credeva che la vitamina D fosse importante solo per le ossa e la pelle. Le ultime ricerche hanno dimostrato come la vitamina D possa essere considerata anche un sorprendente IMMUNOMODULATORE e la sua carenza è collegata a PATOLOGIE AUTOIMMUNI e SISTEMA IMMUNITARIO FRAGILE. L’integrazione di vitamina D, dunque, rallenta o addirittura impedisce l’avanzamento delle malattie autoimmuni, come quelle legate alla tiroide (Hashimoto e Graves), psoriasi, celiachia, diabete di tipo 1 e SLA.

L’INTEGRAZIONE DI VITAMINA D

Oltre agli alimenti, esistono dei preparati in commercio che permettono l’integrazione di Vitamina D, come le capsule, le compresse e le formulazioni liquide in vendita nelle farmacie e nelle parafarmacie.

Un integratore naturale di vitamina D è l’olio di fegato di merluzzo che ne contiene al suo interno ben 210 μg su 100 g.

L’integrazione di Vitamina D è consigliata in caso di: scarsa esposizione al sole, stress prolungato post-intervento, gravi ustioni, lesioni cutanee, rimozione del tratto gastro-intestinale, psoriasi e affezioni gengivali, prevenzione dell’osteoporosi, malattie croniche logoranti, abuso di droghe ed alcolici. Questa vitamina è utile a: vegetariani e vegani, donne in gravidanza e allattamento, persone con età maggiore di 55 anni.

Si sconsiglia l’uso eccessivo di vitamina D soprattutto ai neonati. In qualsiasi caso, quando si parla di integrazione di vitamina D è sempre sconsigliato il fai-da-te. È indicato, dunque, l’aiuto ed il parere di un medico specializzato e/o di un nutrizionista.