allergia al nichel

L’allergia al nichel è molto diffusa e può manifestarsi con orticaria e disturbi intestinali.

L’allergia al nichel è molto diffusa: a soffrirne è il 10-15% della popolazione dei Paesi industrializzati, soprattutto le donne. Il nichel è il metallo più diffuso sulla crosta terrestre e si trova nell’acqua, nell’aria, nel suolo e perfino nel corpo umano. Oltre al disturbo per contatto, l’allergia al nichel riguarda anche l’alimentazione. Tutti gli alimenti che mangiamo contengono una percentuale di nichel e sarebbe sbagliato pensare ad una dieta del tutto priva di questo metallo. Quello che conta, invece, è il quantitativo di nichel che mangiamo ogni giorno.

UN FENOMENO IN CRESCITA

L’allergia al nichel è diventata un fenomeno in crescita per almeno tre motivi:

 

  1. Una reazione solo da contatto. Molti dermatologi continuano a rimanere ostinatamente legati al fatto che la reazione da nichel possa essere solo da contatto;

  1. I grassi idrogenati. Molti allergologi non inseriscono nella lista dei prodotti da controllare i grassi vegetali idrogenati e i loro analoghi, presenti nei crackers, biscotti, fritti, patatine, dolci industriali eccetera;

  1. Fumo di sigaretta e tintura per capelli. I fumatori spesso non sanno che ogni boccata di sigaretta fa scendere nei loro polmoni importanti quantità di nichel, problematico esattamente come quello presente nelle tinture per capelli.

 

I SINTOMI

I sintomi che si manifestano in caso di intolleranza al nichel sono:

  • Disturbi intestinali (gonfiori addominali, disbiosi, colon irritabile, meteorismo)
  • Dermatiti atipiche e pruriti da contatto
  • Afte o infiammazioni alla bocca e alle gengive
  • Nausea, stanchezza e malessere diffuso
  • Indicatori di sofferenza a carico del fegato e dei reni
  • Mal di testa
  • Depressione o ansia, disturbi dell’umore in generale
  • Aumento di peso
  • Gastriti e reflusso gastroesofageo
  • Patologie infiammatorie legate alla disbiosi intestinale

 

DAC o SNAS, quale delle due forme di allergia al nichel hai?

Il nichel può provocare due tipi di reazioni allergiche: la DAC (la classica dermatite da contatto) e la SNAS (Sindrome sistemica da allergia al nichel).

La DAC si manifesta con pruriti, bruciori, eczemi e orticaria e può essere scatenata dal contatto prolungato con oggetti contenenti nichel, come cinture, collane, orecchini.

La SNAS, invece, può provocare problemi intestinali, nausea, reazioni cutanee ma anche asma e rinite e si può scatenare tramite il contatto fra il metallo e la mucosa gastrica, tramite l’ingestione di cibi carichi di nichel.

DIAGNOSI E CURA

Solitamente l’allergia al nichel si scopre attraverso il Pach Test, un semplice test cutaneo. Si tratta di un cerotto a rilascio graduale di nichel che si applica sulla pelle. Il test si legge dopo 24 o 48 ore e rivela l’eventuale reazione al metallo e l’intensità dell’allergia.

L’infiammazione da cibo può essere misurata anche tramite i valori di BAFF e di PAF, citochine infiammatorie che danno un vero e proprio termometro dell’infiammazione. BAFF e PAF si misurano attraverso Recaller e BioMarkers.

BioMarkers Test è in grado di misurare con precisione il livello di BAFF e PAF, sostanze infiammatorie che inducono i sintomi delle reazioni al cibo, e di definire il profilo alimentare della persona. Recaller, invece, è un test innovativo, l’unico sul mercato che unisce la misurazione del livello di infiammazione all’analisi delle reattività ai Grandi Gruppi Alimentari.

Una volta ottenuti i risultati delle analisi, bisogna procedere con una dieta di rotazione che consente di stimolare il recupero della tolleranza immunologica, grazie anche al supporto di probiotici e di alcuni integratori, come l’Olio di Perilla.

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VERO O FALSO

È sconsigliato l’utilizzo di padelle in acciaio inox.

È vero, l’acciaio inox 18/10, ad esempio, contiene 18 parti di cromo e 10 di nichel. Con il calore della cottura, il nichel presente in pentole e padelle passa nei cibi. Per questo motivo, ti consiglio di: usare pentole in ceramica e vetroceramica; non cuocere il cibo nell’alluminio; aggiungere il sale all’acqua in ebollizione. Infatti, il sale favorisce la liberazione di nichel dalla pentola.

È vietato fumare.

È vero, il fumo della sigaretta contiene nichel e fa male. Il fumo ricco di nichel finisce nella profondità dei polmoni (dove il suo accumulo diventa concausa di malattia degenerativa) e soprattutto lo fa immediatamente entrare nel sangue, per cui la concentrazione del nichel nell’organismo cresce in modo molto evidente.

Esiste una dieta del tutto priva di nichel.

È falso, tutti i cibi contengono una percentuale di nichel. Quello che conta è la quantità con la quale il nichel si introduce quotidianamente. Inoltre, esistono dei cibi che contengono più nichel e altri che ne contengono di meno. Di conseguenza bisogna lavorare sulla scelta degli alimenti giusti e della loro corretta combinazione durante la giornata, per far si che il contenuto di nichel non sia troppo elevato per creare disturbi.

I fiocchi d’avena sono ricchi di nichel.

È vero, tra tutti i cereali l’avena è sicuramente quello che contiene la maggiore quota di nichel. A fronte di un contenuto di 152 mcg per 100 grammi nel mais, l’avena può raggiungere un contenuto quasi doppio, arrivando cioè a valori di 230 mcg per 100 grammi di cereale.

ALIMENTI DA CONSUMARE CON MODERAZIONE:

  • Riso brillato
  • Uova
  • Frutta*
  • Verdura*

I CIBI CHE HANNO MENO NICHEL SONO:

  • Tutte le carni (non lavorate)
  • Farina 00
  • Pesce*
  • Latte, yogurt e derivati
  • Muesli al naturale
  • Olio extravergine d’oliva
  • Verdura*
  • Frutta*

*Sono esclusi dall’elenco i cibi citati nella tabella.

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