La birra è buona da leccarsi i baffi ed ha delle proprietà nutritive davvero sorprendenti, l’importante però è non farne un uso eccessivo. 

Questa bevanda è concessa ogni tanto, quando si è fra amici, davanti la partita o in una serata afosa. Oltre ad essere dissetante e gustosa, la birra apporta alcune sostanze nutrienti, tra cui il luppolo, alcune vitamine del gruppo B, i folati che svolgono funzioni essenziali per l’organismo, in special modo per la sintesi delle proteine e la formazione del sangue, per la crescita delle cellule e la formazione di nuovi tessuti.

La birra è ricca di potassio, un minerale importante per la diuresi. Quando beviamo un bicchiere di birra portiamo nel nostro corpo fibre solubili e polifenoli, antiossidanti naturali che partecipano alla protezione contro le malattie cardiovascolari.

Le calorie sono basse: in 100 grammi abbiamo infatti solo 34 calorie. La birra contiene glutine, una proteina presente nel grano. Pertanto, i celiaci non possono berla o comunque devono scegliere un prodotto specifico privo di glutine.

In ogni caso, quando si parla delle componenti della birra si deve tener conto anche dell’alcol: la birra contiene circa 3 g di alcol etilico su 100 ml che di certo non fa affatto bene alla salute. 

Poco tempo fa ho parlato di questo fantastico prodotto anche su Rai1 nella trasmissione “Buono a sapersi” di Elisa Isoardi.

In questo link puoi trovare il replay della trasmissione.

Un consumo moderato di birra aiuta l’intestino in caso di stitichezza grazie alla presenza delle fibre solubili. Molto interessante è poi il luppolo, componente della birra che secondo alcuni studi recenti può venirci in aiuto nel proteggere le cellule cerebrali e quindi prevenire malattie neurologiche. Sempre un consumo moderato e consapevole di birra, grazia allo xantumolo, un polifenolo contenuto nel luppolo può contrastare l’angiogenesi, cioè la proliferazione dei vasi sanguigni che alimentano la crescita dei tumori.

La dose di birra consigliata è per un maschio adulto ed in salute due, tre volte alla settimana un bicchiere da 350 ml. Per le donne, invece, la quantità consigliata è pari a 250 ml con la frequenza di uno o due bicchieri a settimana, non di più. Ad ogni modo, il consumo di birra deve essere occasionale. Consumare birra tutti i giorni può avere degli effetti negativi sulla nostra salute, come le malattie del fegato ma anche lo sviluppo di tumori legati al cavo orale, all’esofago e allo stomaco.

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LA BIRRA DISSETA VERAMENTE?

È una questione piuttosto soggettiva, ma in linea di principio, la birra non va molto d’accordo con il caldo… Resta la gradevolezza di bere una bibita ghiacciata, ma niente più. Essendo una bevanda vasodilatatrice, infatti, aumenta la quantità di liquidi, che viene prodotta ed eliminata: per questo fa fare molta pipì, ma tende a disidratare l’organismo, non ad idratarlo.

LA BIRRA AIUTA A DIGERIRE?

L’amaro in generale aiuta la digestione perché stimola il fegato. Quindi tra tutte le tipologie di birra scura che è un po’ più amara, potrebbe favorire la digestione…

LA BIRRA FA INGRASSARE? 

Come per alcuni tipi di alcolici, se consumata con moderazione e abbinandola alle giuste portate, quelle ricche di proteine, piuttosto che di carboidrati, non fa ingrassare.

LA BIRRA ANALCOLICA È MENO CALORICA?

La birra analcolica contiene meno calorie di una birra tradizionale, ma non stiamo parlando di grosse cifre (in media solo il 14% in meno). Nonostante il tasso alcolico sia inferiore ad una birra tradizionale, l’apporto calorico non varia di molto, perché nel processo di produzione si utilizzano materie prime contenenti zuccheri.

VINO O BIRRA, CHI È PIÙ AMICO DELLA DIETA?

Il vino è più alcolico della birra e per questo è più calorico della bevanda bionda.

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ABBINAMENTI, SÌ E NO

Sì alla BIRRA CON PESCE perché è una proteina nobile ben digeribile dal potere calorico basso.

Sì alla BIRRA CON FRITTATA A BASE DI SPINACI: le proteine e le fibre di questo pasto aiutano a meglio tollerare questa bevanda.

No alla BIRRA CON HAMBURGER E PATATINE perché l’apporto calorico dei grassi saturi rendono la cena difficile da digerire.

La birra deve essere assolutamente evitata dai soggetti con gastrite ed ulcera. Io la sconsiglio anche a chi soffre di gotta perché la birra fa aumentare gli acidi urici.

IL LUPPOLO RISOLVE INSONNIA E NERVOSISMO

Il vero tesoro della birra sta nel suo magico ingrediente: il luppolo. Ma lo sapevi che il luppolo si può mangiare? I suoi germogli si possono consumare bolliti, cotti come fossero degli asparagi, ideali anche per risotti e frittate. In caso di bronchite, il luppolo può essere d’aiuto: prepara un infuso di questo fantastico prodotto dolcificato con il miele.

approfondimento:  La birra è una bevanda alcolica, e come tale va ben dosata e controllata nel consumo. Infatti a bassi dose l’alcool ha degli effetti positivi sull’apparato cardiovascolare. Ad alte dosi al contrario, aumenta il rischio di alcune patologie, come tumori al cavo orale, esofago, stomaco e anche a patologie epatiche. Il consumo deve essere sempre limitato a poche volte a settimane. Si dice infatti: BEVI RESPONSABILMENTE!
E vi do anche una buona notizia… infatti nel mio intervento ho accennato allo xantumolo, e qui vi do qualche informazione in più!

Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta conosciuta per il suo utilizzo nella produzione di birra, e contiene al suo interno un potente flavonoide, lo xantumolo.
È del 2017 lo studio di un’équipe dell’Università di Pisa che, dopo 4 anni di studi di laboratorio, ha portato nuove prove sul potenziale di questo importante flavonoide: i risultati hanno evidenziato come lo xantumolo abbia la capacità di ‘affamare’ le cellule tumorali, provocando l’arresto e quindi la riduzione della loro estensione. Questo lavoro si aggiunge ai numerosi studi condotti negli ultimi anni, che sempre più suggeriscono l’enorme potenziale dello xantumolo per la sua rilevante azione antiossidante.
Le indagini di laboratorio sono fondamentali per fornire ipotesi valide per impostare gli studi clinici sui pazienti.
Un recente esperimento si è dato l’obiettivo di osservare se la somministrazione di xantumolo può provocare alterazioni legate ai parametri della salute umana.
I partecipanti allo studio, tutti volontari sani, hanno consumato una bevanda o ricevuto una capsula al giorno contenente 12 mg di xantumolo. Alla luce dei dati raccolti, gli studiosi hanno concluso che una somministrazione a bassi dosaggi di xantumolo protegge dal danno ossidativo del DNA.
Bibliografia
Nuti E et al. Synthesis and antiangiogenic activity study of new hop chalcone Xanthohumol analogues. Eur J Med Chem. 2017 Sep 29;138:890-899.
Ferk F et al. Impact of xanthohumol (a prenylated flavonoid from hops) on DNA stability and other health-related biochemical parameters: Results of human intervention trials. Mol Nutr Food Res. 2016 Apr;60(4):773-86.