Li definisco pseudo cereali perché, in realtà, anche se usati come tali in cucina e nelle ricette, essi non appartengono al genere Graminacee come il grano.

Sono senza glutine quindi ammessi nella celiachia.

Sono ricchi di minerali, vitamine e fibre.

Impariamo ad alternarli alla pasta di grano, onnipresente nella nostra alimentazione, sperimentando nuove ricette e educando il nostro palato a nuovi sapori ed esperienze. 

QUINOA

Utilizzata come un cereale, in realtà appartiene alla stessa famiglia degli spinaci e della barbabietola ed è originaria del Perù. I suoi semi molto simili a quelli del miglio sono utilizzati in grani interi o come farina. Garantisce un buon apporto di proteine di alto valore biologico (12-18%), carboidrati (60%) e grassi (5-8%). E’ molto ricca in minerali (magnesio, calcio, potassio) e vitamine (vitamine del gruppo B e vit. E). Non contiene glutine. E’ ottima condita con olio extra vergine d’oliva, semi di sesamo tostati, pomodorini e scorza di limone. Una ricetta riferitami da una mia paziente è in forma di polpette unita a varie verdure… aspetto la ricetta e le foto. A me piace molto perchè rimane un pò croccante, e se unita al sesamo o al gomasio è divertente come associazione… da far provare ai bambini. Una ricetta per fare le polpette,  preparata dal cuoco Marco Bianchi la trovate qui. 

 

GRANO SARACENO

Anch’esso come la quinoa è uno pseudo cereale poiché la pianta appartenente al genere delle Polyonacee. La sua farina trova impiego nell’alimentazione per preparare pani, biscotti, polenta, pizzoccheri e i chicchi interi possono essere utilizzati nelle ricette come tali. Il grano saraceno apporta 314kcal/100g; è ricco di proteine (12,4g/100g) di elevata qualità biologica (infatti è presente l’aminoacido lisina di solito assente in altri cereali ed è povero in acido glutammico); i carboidrati sono 62g/100g ed è ricco in fibre insolubili(6g/100g); la quota lipidica è bassa (3,3g/100g); contiene una buona quantità di calcio (110mg/100g), potassio (450mg) e vitamine del gruppo B (niacina e tiamina). Inoltre contiene la rutina (1mg/100g), una sostanza presente in genere negli agrumi capace di rafforzare i capillari e combattere la cellulite. E’ adatto ai celiaci poiché non contiene glutine. Ricette famose sono la polenta taragna, (tipica della cucina valtellinese) e i pizzoccheri (una sorta di tagliatelle).

 

AMARANTO

Appartiene alla famiglia delle Amarantacee. Sia i semi che le foglie sono commestibili ed usate in Sud America per l’alimentazione quotidiana. I semi di amaranto sono ricchi in proteine (16%) contenendo un buon quantitativo di lisina e metionina, due aminoacidi essenziali di solito limitanti nei cereali. Elevato anche il contenuto di fibre e di calcio, ferro e potassio e vitamine A e C. I semi vengono consumati cotti come i cereali oppure sotto forma di farina. L’amaranto non contiene glutine, è pertanto ammesso nella celiachia.  Ricette con l’amaranto prevedono sia l’uso nelle zuppe, la preparazione di polpette con verdure, oppure usato come il cous cous.

La sensibilità al glutine non celiaca, nota anche semplicemente come gluten sensitivity (GS), è una condizione caratterizzata dalla presenza di sintomi gastrointestinali ed extraintestinali a dieta con glutine, e dalla loro regressione completa a dieta senza glutine.

Bibliografia:

Biesiekierski JR, Newnham ED, Shepherd SJ, Muir JG, Gibson PR. CARATTERIZZAZIONE DEGLI ADULTI CON AUTODIAGNOSI DI GLUTEN-SENSITIVITY NON CELIACA, Nutr Clin Pract 2014