L’olio extra vergine d’oliva è l’alimento per eccellenza di questo periodo, poichè proprio adesso avviene la raccolta delle olive, la macinazione e la produzione dell’olio.
L’albero dell’ulivo (Olea europea) è nativo della zona mediterranea e parte dell’Asia Minore. L’olio extravergine di oliva è l’alimento che caratterizza e distingue la nostra dieta mediterranea. In Italia abbiamo una grande tradizione e sugli scaffali dei negozi ne troviamo di tutti i tipi e qualità: fruttato, saporito, delicato, robusto, ecc. Scegliere un olio d’oliva buono non è facile, e proprio ultimamente si è parlato molto delle frodi o sofisticazioni alimentari, che “tagliano” l’olio di oliva con altri oli vegetali che provengono da altri paesi della zona mediterranea, come Turchia, Grecia e Albania, per abbassare il prezzo. Un buon olio non costa poco. Mio padre ha degli ulivi, e ogni anno in questo periodo seguo il processo di raccolta e produzione, che comprende anche la scelta di un buon frantoio, preferibilmente a pietra con macinazione a freddo. All’origine, costa minimo 5 euro o anche più, per cui è bene chiedersi come mai alcuni tipi di oli possano costare solo 3 euro a litro? Chiediamocelo e diamoci facilmente una risposta: non è puro olio extravergine d’oliva. Comprare un olio buono è un piccolo investimento per la salute, che conviene fare, anche perché la quantità che se ne usa giornalmente è comunque poca, e a livello economico, costa meno di un caffè.
Ma perché l’olio extravergine è migliore rispetto a tutti gli altri oli vegetali? Sicuramente per almeno due caratteristiche fondamentali, che sono la sua ricchezza in acidi grassi monoinsaturi e la presenza di importanti antiossidanti e composti antitumorali.
Sia il frutto che l’olio d’oliva hanno un ampio spettro di applicazioni terapeutiche e culinarie. Il componente principale attivo dell’ OEV è l’acido oleico ma sono presenti anche costituenti polifenolici e un composto chiamato squalene.
L’acido oleico è un acido grasso monoinsaturo che si è dimostrato avere un attività importante per la prevenzione del cancro. Il consumo dell’ OEV ha benefici per le prevenzione del cancro al colon e alla mammella. L’ OEV. è stato ampiamente studiato sugli effetti delle malattie cardiovascolari , soprattutto per la sua capacità di ridurre la pressione del sangue e ridurre il colesterolo “cattivo” LDL e aumentare invece i livelli dell’HDL.
I principali polifenoli presenti sono: l’idrossitirosolo, il tirosolo e l’oleuropeina che appaiono in quantità elevate nell’ OEV e hanno una potente e ormai accertata attività ossidante. I polifenoli possiedono di base una capacità antimicrobica contro diversi batteri implicati nelle infezioni intestinali e respiratorie. L’altra molecola studiata negli ultimi anni è lo squalene, che possiede un forte potere chemio preventivo. Recentemente è stato identificato un altro composto, chiamato oleocantale, che è responsabile dell’effetto irritante sulla gola, ma si è dimostrato possedere attività di inibizione degli enzimi ciclossigenasi e potere antiinfiammatorio. Tutti i polifenoli comunque possedendo attività antiossidante e risultano utili nei processi infiammatori e malattie autoimmuni, in particolare nell’artrite reumatoide.
Sebbene la maggioranza delle ricerche sia stata condotta sull’olio anche il consumo del frutto dell’oliva intera può conferire benefici a livello della salute.
L’olio extra vergine d’oliva è molto più ricco di polifenoli e antiossidanti rispetto ad un olio di oliva. E’ importante sapere che l’olio con il tempo perde i suoi nutrienti, per cui è più efficace un olio nuovo che un olio datato. La corretta conservazione dell’olio è importantissima: poichè molte molecole sono termolabili si consiglia di conservare l’olio in bottiglie di vetro scure, lontano dalla luce e soprattutto da fonti di calore. Avere l’olio sul ripiano della cucina, vicino ai fornelli, non è una buona scelta, poichè riscaldandosi, l’olio perde i nutrienti essenziali.
La dicitura commerciale esatta per riconoscere un olio buono è: OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA. Altre diciture, non indicano un olio puro, da evitare assolutamente l’olio di Sansa di Oliva, che è ottenuto dagli scarti della sansa appunto, da cui si estrae con solventi, un olio di bassa qualità. Si consiglia di scegliere oli spremuti a freddo, poichè i frantoi che riscaldano portano un iniziale perdita di antiossidanti. Se vogliamo fare una scelta ancora migliore, è bene scegliere un olio da agricoltura biologica, in questo modo siamo più sicuri dell’assenza di pesticidi all’interno.
Qui sotto trovate un articolo presente in un numero della rivista 50 e più, dove ho parlato appunto dell’olio di oliva.
E.Watermann et Al., Active Components and Clinical Applications of Olive Oil, Alter Med Rev 2007; 12(4):331-342.
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