Negli ultimi anni molte ricerche si sono focalizzate sull’attività biologica dei derivati delle piante medicinali per lo sviluppo di nuovo farmaci per importanti patologie che hanno un forte impatto sociale (Hedberg, 1993; Heinrich and Gibbons,2001). E’ conosciuto per esempio l’uso e l’efficacia dei prodotti da derivazione naturale da estratti di erbe medicinali nel trattamento di malattie della pelle, malattie respiratorie, malattie mentali e anche in disturbi ginecologici (Abo et al., 2000; Ahmad et al., 1998; Ankli et al.,2002; Dutta et al., 1998; Pinn, 2001). La potenziale attività antitumorale delle piante medicinali è stata recentemente descritta in molti studi (Aponte et al., 2008; Manosroi et al., 2006; Yoo et al., 2007). Le numerose ricerche sui composti biologicamente attivi ricavati dagli oli essenziali hanno dimostrato come essi abbiano proprietà anti batteriche, anti fungine e possiedano importanti agenti antiossidanti (Albuquerque et al., 2007; Ao et al.,2008; Baik et al., 2008; Bakkali et al., 2008; Lampronti et al.,2006).
In particolare l’Origanum Vulgare ha dimostrato possedere diverse e importanti proprietà: antiossidante, antibatterico e antimicotico, antiinfiammatorio e recentemente anche antitumorale.
L’ Origano (Origanum vulgare L.) è una pianta della famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita nell’Europa e nell’Asia occidentale. In Italia è una pianta comune nelle zone collinari, nei prati, nei boschi e lungo le scarpate, soprattutto vicino al mare.
Il carvacrolo, l’acido rosmarinico e il timolo, sono i principali componenti dell’olio essenziale dell’origano (Kisko and Roller, 2005; Lampronti et al., 2006). Conosciuto come additivo per la conservazione degli alimenti, il carvacrolo è un potente batteriostatico e battericida utile contro muffe e batteri comuni (Ultee et al., 1999; Burt, 2004).
Il carvacrolo possiede potenti attività antiossidanti paragonabili a quelle dell’acido ascorbico e della vitamina E (Mastelic et al., 2008)
Il carvacrolo e l’acido rosmarinico sono in grado di proteggere il DNA delle cellule da insulti esterni (Slamenova´ et Al, 2007; Di Renzo, 2007
L’acido rosmarinico è un polifenolo presente in tutte le piante delle famiglie delle Labiate e ne è molto ricco anche l’Origanum vulgare, oltre alla menta, rosmarino, salvia, timo melissa (Shekarchi et al 2012).
L’acido rosmarinico oltre ad essere un potente antiossidante si è dimostrato avere capacità di indurre in apoptosi le cellule (Solimei, Di Renzo et al, 2007). Si è studiato l’effetto della curcumina e dell’acido rosmarinico sulla vitalità cellulare in diverse linee cellulari tumorali. Il risultato è stato che la curcumina, e con efficacia minore l’acido rosmarinico, sono dei potenti antiossidanti capaci di indurre l’apoptosi in queste cellule tumorali
Origano Antiossidante.
Gli antiossidanti sono composti che possono ritardare o impedire l’ossidazione dei lipidi o altre molecole inibendo l’avvio o la propagazione di una reazione ossidante a catena (Zheng W, 2001).
L’estratto di O. e l’ acido protocatecuico, sono efficaci nell’inibizione di tutte le fasi del processo perossidativo, andando a neutralizzare i radicali liberi (Cervato et al, 2000; Tzung-Han Chou et Al, 2010, Kaurinovic B, 2011)
L’olio essenziale di Origano è stato valutato come antiossidante per prevenire e ritardare la perossidazione lipidica nell’olio extra vergine d’oliva (Asensio M et al, 2011).
Origano Antibatterico e antimicotico
L’O. e il suo olio essenziale sono ampiamente utilizzati nel trattamento delle infezioni respiratorie e cutanee nella medicina tradizionale.
Al fine di confermare il suo potenziale antibatterico è stata valutata la sua azione nei confronti dei patogeni umani fungini e Candida Albicans, mostrando una notevole efficacia. (Vale-Silva et al, 2012)
L’olio essenziale di O. vulgare è risultato essere estremamente battericida e ha causato una notevole diminuzione dei tassi di crescita batterica. (Sivropoulou A et al, 1996)
Ha mostrato attività antibatterica nei confronti dell’Helicobacter pylori (Sung-Sook et Al, 2005)
Analizzando la letteratura scientifica riguardante le proprietà antitumorali dell’Origanum vulgare è dei suoi composti derivati, la cosa principale che abbiamo notato è ancora il limitato studio riguardo questo alimento.
Esiste una scarsa letteratura riguardo l’attività antitumorale, e in verità pochi esperimenti in vivo su linee di cellule tumorali. Nella maggior parte dei quali ( Roula M et al, 2010; Chinou et al, 2007; Goun et al, 2002) si è determinato l’effetto antiproliferativo su cellule leucemiche.
La valutazione dell’effetto antiproliferativo riguardo le cellule dell’adenocarcinoma mammario ha fatto riferimento all’uso esclusivo del carvacrolo in due studi, sia come componente singolo (Arunasree K, 2010) sia in associazione sinergica ad altre piante (Jelnar et Al 2010).
Uno studio recente, terminato da pochi mesi, ha determinato la caratteristica antitumorale del composto principale dell’O., il carvacrolo, su cellule tumorali della prostata, verificando l’effettiva induzione in apoptosi di tali cellule (Bhushankumar et al, 2012)
La valutazione dell’effetto antiproliferativo dell’acido rosmarinico e del carvacrolo in cellule con adenocarcinoma del colon è stato preso in considerazione in un solo studio, sia in vitro che in vivo, mostrando un’attività importante di tale composto nell’arresto della crescita e morte cellulare sulle cellule tumorali Caco2 (Avigliano et Al, 2009).
L’origano ha importanti proprietà antibatteriche ben documentate già da molti anni (Sivropoulou A et al, 1996) all’azione antifungina contro la Candida Albicans (Vale-Silva et al, 2012) al potere antiossidante e contro la perossidazione lipidica rappresentato dall’ acido protocatecuico (Tzung-Han Chou et Al, 2010, Kaurinovic B, 2011).
In generale le sostanze che sono state utilizzate negli esperimenti sono state in molti casi sia l’estratto integrale dell’Origano, ma soprattutto e nella maggior parte delle situazioni, i composti più rappresentativi: principalmente il carvacrolo, a seguire l’acido rosmarinico e infine un sesquiterpene e l’acido aristolochico.
Il principale meccanismo d’azione che accomuna le osservazioni è comunque la capacità di indurre le cellule tumorali in apoptosi e quindi di agire sulla proliferazione cellulare.
Si è visto che l’induzione in apoptosi è stata mediata principalmente da determinati geni dell’apoptosi che accomunano gli esperimenti. Ricordiamo: 1) alcuni modulatori anti-apoptotici come Bcl2; 2) modulatori pro-apoptotici come Bax; 3) effettori come le caspasi, in particolare la caspasi 3 effettrice; 4) il gene apoptotico induttore più importante p53
Il consumo di Origano oltre a fornire gusto e sapore agli alimenti, contribuisce all’assunzione di molti composti fenolici per i quali è dimostrata un’azione di tipo chemio preventivo. È consigliabile introdurre tutti i giorni nella nostra alimentazione cibi ricchi di phitochemicals: ricordiamo tra l’altro il peperoncino (capsaicina), il pomodoro (licopene), broccoli (sulforafano), tè verde (epigallocatechingallato) e tanti altri. L’origano in particolare è uno degli ingredienti più utilizzati nella cucina italiana e greca per la preparazione di pizza, salse di pomodoro, verdure e grigliate di pesce e carne. È un insaporitore delle pietanze, che aggiunge gusto e carattere ai piatti, senza apporto calorico, di zuccheri o di grassi, consigliato anche in una dieta dimagrante, per esempio, o anche da sostituire al sale, in caso di necessità di riduzione dell’apporto di sodio. Se riusciamo ad usare ogni giorno in modo costante questa spezia nella nostra alimentazione, possiamo assicurarci l’introduzione di numerosi composti fenolici, che come dimostrato hanno una notevole capacità antitumorale. Aggiungere una presa di Origano ai nostri piatti (che corrisponde ad 1 g circa, una quantità facilmente raggiungibile) garantisce una dose minima di composti antitumorali e può essere un gesto giornaliero che contribuisce al mantenimento della salute e alla prevenzione dei tumori.
®Dott. Loreto Nemi © tutti i diritti sono riservati
Complimenti per questo bellissimo articolo. Sono un produttore di origano in Calabria, mi piacerebbe menzionarla quando pubblico alcune informazioni su questa pianta straordinaria. Un cordiale saluto,
Luigi Adinolfi
http://www.origanoselvatico.it
Salve Luigi, si certo che può menzionarmi e complimenti per la sua produzione di origano!
[…] fondente con cacao superiore al 70%, asparagi, bacche di goji, capperi, cipolla, lattuga, mele, origano, semi di chia, uvetta […]
[…] utili per insaporire i piatti così da usare meno sale come spiego qui. Usa anche rosmarino, origano, santoreggia, maggiorana ed erba cipollina. Anche i pesci hanno una loro stagionalità, […]