Ebbene sì, la ricotta è un latticino e non può essere considerata un formaggio. La ricotta, infatti, non si ottiene direttamente dal latte ma dalla cottura del latte dopo la cagliata. Dal siero del latte si può recuperare ugualmente una parte importante delle proteine del latte che fanno bene al nostro organismo.
La ricotta ha, inoltre, la funzione di fornirci minerali e vitamine.
In merito al contenuto di minerali, la ricotta è considerata una fonte eccellente di calcio e fosforo, due macronutrienti essenziali alla costruzione e al mantenimento dello scheletro. La quantità di sodio, comunque inferiore a quella della maggior parte dei formaggi, non è del tutto trascurabile.
Per quel che riguarda le vitamine, la ricotta fornisce ottime quantità di vitamina B2 (componente essenziale coenzimatico), vitamina A (necessario al mantenimento della funzione visiva e potente antiossidante) e vitamina D.
Nella dieta meglio la ricotta o la mozzarella?
Entrambe sono amiche della bilancia. Resta però una piccola differenza: la quantità di grassi. La mozzarella, infatti, ha più grassi della ricotta. Buona come la mozzarella, la ricotta può essere usata sia come ingrediente che come pietanza in uno dei pasti principali della giornata.
Quale ricotta scegliere?
Esistono 4 tipi di ricotta: di mucca, di pecora, di capra e di bufala.
A vederle nel bancone del supermercato sembrano tutte uguali, in realtà ci sono delle differenze soprattutto per quanto riguarda i grassi.
La ricotta di mucca è quella che contiene meno grassi (10,9 gr ogni 100 gr). È indicata per tutti, grandi e piccini. Fra le quattro, potrebbe essere la più difficile da digerire perché ha delle particelle di grasso un po’ più grandi delle altre.
Quella di pecora ha un gusto più forte ed ha 11,5 gr di grassi ogni 100 gr. È la più indicata per bambini ed anziani perché ha molte proteine.
I grassi salgono di più con la ricotta di capra. Dal sapore deciso, questo latticino è facilmente digeribile e per questo motivo lo si consiglia ai bambini, agli anziani e alle donne in gravidanza.
Quella di bufala è la più grassa, essendo il latte di bufala il più ricco di lipidi fra i 4: 17,3 gr ogni 100 gr.
Il lattosio è presente in tutti e 4 i tipi, sebbene nella ricotta di capra ce ne sia una percentuale minore.
Poco tempo fa ne ho parlato anche su Rai1 nella trasmissione “Tempo e Denaro” di Elisa Isoardi. In questo link potete trovare il replay della trasmissione.
Scegli BIO
Al di là delle differenze di provenienza, la ricotta buona per il palato e per la nostra salute è quella biologica.
Per chi non sempre può mangiare prodotti BIO, consiglio di leggere bene l’etichetta e di scegliere una ricotta semplice, che non abbia l’aggiunta di panna.
Quanto e quando consumarla?
In un corretto regime alimentare, la ricotta può essere consumata 2-3 volte a settimana. Basti pensare che 150 gr di ricotta corrispondo in termini di proteine e grassi a due uova. La porzione media di ricotta è di 100-150 g, ovvero circa 150-220 kcal. Le porzioni, però, devono essere sempre calibrate in base alla persona: età, sesso, peso, eventuali patologie, abitudini ecc.
Consiglio spesso ai miei pazienti di mangiare la ricotta non solo durante i pasti principali, ma anche a colazione in alternativa alla “grassissima” colazione all’italiana con cornetto e cappuccino.
Ad esempio, durante la stagione estiva faccio colazione con una bella fetta di pane integrale, ricotta fresca e pomodori dell’orto. Il tutto condito con basilico, menta, olio d’oliva e poco sale. Una vera colazione “dei campioni” che mi dà la carica giusta per iniziare la giornata!
La ricotta può essere consumata anche nei piatti classici della cucina italiana. Buonissima la pasta con la ricotta, purché sia da considerarsi un piatto unico. Può essere presentata sulla tavola anche come secondo proteico, da abbinare ad una porzione abbondante di verdure di stagione assieme ad un piccolo carboidrato.
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